Ti voglio bene Denver!

standard 26 marzo 2014 17 responses

Impossibile sfatare certi miti. Se diventano tali ci sarà un motivo.
In America i neri sono grossi, grandi alti, con dei sorrisi proporzionalmente enormi.
Ci sono tanti fast food che ci pienano occhi e stomaco molto fast.
Le macchine sono infinitamente e inutilmente grandi.
In America tutti hanno caldo. Infradito e short a 1600mt, con pochi gradi sopra lo zero, come se piovessero.
E non solo. Si vestono al buio.
Sembra di essere in un film. Come dire il contrario? Grattacieli ultra moderni e piccole case in legno, contrapposizioni che raccontano un paese molto diverso dal nostro.
È tutto strano e tutto possibile.
Barboni al McDonald’s,  fumo dai tombini, artisti di strada che improvvisano concerti.

Di certo, in America, non ti senti diverso. Forse è il retaggio lasciato dai molti anni di apartheid, di schiavismo…ma sembra che nessuno sia interessato a giudicarti per la tua apparenza…mi sono spiegata, no? Anche se in Italia sono le 6 di mattina e qui le 23 la stanchezza si fa sentire e sopratutto l’uso del tablet!!!!

E se ogni viaggio serve a qualcosa, alla fine di questi giorni di intenso lavoro dall’altra parte del mondo, vi faro sapere cosa ha portato a me.

Un bacio a tutti da Denver, Colorado,  e uno speciale al mio Amore.

ASPETTAMI, TORNO SUBITO.

standard 19 marzo 2014 19 responses
Adoro il mercoledì.
Soprattutto la sera, è la sera in cui si corre. Torno a casa sfinita ma appagata, mi aggiro sola nelle stanze cercando di capire se la voglia di cenare è più forte della voglia di non fare niente.
Oggi è un mercoledì da pagina bianca, da voglia di scrivere, da affollamento di idee e parole, che mi costringe a sedermi con il portatile in mano, iniziando da qui senza conoscere la fine…e il percorso.
Sono giorni concitati, come succede sempre prima di ogni viaggio…dopo due anni torno negli Stati Uniti, con tutt’altro sentimenti rispetto alla volta scorsa. Oltre alla solita paura di volare, parto lasciando il mio cuore qui e così questi dieci giorni mi sembrano un’eternità…ma in qualche modo passeranno, devo solo smetterla di concentrarmi sul tempo.
E corro quindi, corro via dalle mie ansie, dai brutti pensieri, verso il tramonto di questa giornata, sfumato di rosa. Cerco la calma mentre piego e preparo calzini e magliette, cerco il tepore dello sguardo di chi amo, le parole rare ma intense di chi ho vicino. Non sono queste le cose tragiche, Berry. 

…Sono rimasta senza parole. Ha vinto la sonnolenza.

Adesso fuggo a mangiare un pezzettino di cioccolata fondente con le nocciole.
Voi aspettatemi qui, che magari ci scappa qualche post scanzonato a Stelle e Strisce.
Un piccolo assaggio pre partenza ^_^
Ps: amiche Bloggalline…siete straordinarie! Roberta, Roberta, Vatinee, Monica, Monica, Valentina e Silvia (e la mia Mary) su tutte, mi siete mancate tantissimo!!!

HUSTON, MI RICEVETE?

standard 10 marzo 2014 22 responses
Toni Servillo ne La Grande Bellezza










Dove eravamo rimasti? Ah, si, ora ricordo.
Perdo il contatto con la realtà…mi capita sempre più spesso.
Mi succede anche quando sono alla scrivania, a lavoro, nella situazione meno probabile…mi distacco. Tipo quando la capsula abbandona la sua stazione spaziale, verso l’atmosfera terrestre.

 

Tipo quando mi astraggo, pensando alla soluzione di ipotetiche situazioni poco verosimili.
Tipo quando guardo un film, come La Grande Bellezza.
Mi trovo lì a fissare le immagini che scorrono, evocando in me emozioni nelle quali non trovo nemmeno parole. Sono emozioni mute, sconosciute, ma non creano alcun disagio.
Le emozioni della poesia, dei sorrisi regalati, delle carezze sui capelli lisci.
Squilla il telefono e mi sveglio dal torpore.
L’attenzione cerca un appiglio valido, non un chiodino appena penetrato nell’intonaco, così fragile e pronto a sgretolare il muro intorno a se.
Non ho voglia di stare attenta, non oggi, in questo venerdì in cui trascino i miei pensieri come fossero il cappotto di un barbone solitario, all’angolo della strada.
Lascio la scia, con questo cappotto, ma è una scia che si cancella, si sgretola come il debole intonaco. Perché non sarò mai una vincente, una che coinvolge, che lascia il segno. I miei racconti rimarranno sempre qui, tra me e voi, limpidi e inermi lettori di questo blog fine a se stesso.
Un po’ la volontà, un po’ la mia scarsa capacità. Le mie lacune si arricchiscono di libri non letti, di tempi persi, di chat e dialoghi troppo brevi per essere dialoghi.
Quindi era venerdì, quando queste parole mi scorrevano tra le dita, ma non ero ancora pronta per pubblicarle. A volte mi percorre una smania di rendere accessibili a tutti i miei pensieri, altre volte mi sembrano troppo poveri e con troppa poca qualità per farli leggere ad altri. 
Ma in fondo arrivare qui, nel mio modesto blog, è una scelta. 
Se avete scelto di esserci non saranno questi post stanchi a farvi andare via.
 
? E poi c’è da festeggiare Le Bloggalline! Due giorni fa era il nostro primo compleanno ?
Andate a leggervi il nostro post corale!