BABY BLUES.

standard 25 aprile 2015 27 responses

E’ tutto ancora molto confuso, credo lo rimarrà per un po’.
Le mie idee, i fili da acchiappare al volo, le poesie che mi passano per la testa, per il cuore, per i sogni tormentati da rigurgiti e profumo di innocenza.
E’ ancora presto, per dire ciò che si prova in totale “sincerità”, lasciando da parte paure, ansie, sensi di colpa, difficoltà varie.
E’ fresca la nostra famiglia. Quella fatta da Elia, Dino e me. Una ancora poco esperta mamma lanciata in un mondo sconosciuto, quel mondo tenuto sotto controllo e gestito al millesimo di secondo fino al 15 aprile alle 9.35. Da quel momento tutto è cambiato. O forse era cambiato già da prima ma la mia presunzione non mi permetteva di vedere, oppure certe cose non le puoi capire fino a che non ci cadi dentro con tutti i piedi, i capelli e l’imprevedibile pesantezza dell’ignoto.
Scrivo libera, per quello che posso, cercando di arrivare nel profondo e vedere la superficie, come al mio solito, senza distruggermi di inutili pensieri e sensazione di incapacità. Scrivo perché mi sento ancora IBRIDO, essere non mutato ma mutante, in fase evolutiva, perché non esiste la staticità nella vita, non nella mia.
Ebbene. Il baby blues esiste veramente. Esiste e ti spiazza. Ti lascia senza fiato, ti stravolge, ti fa sentire dentro una galleria infinita senza via di fuga. Al buio totale, senza fiato, senza ossigeno, senza abbastanza fazzoletti per asciugarsi le lacrime che cadono incessantemente. Esiste questa sensazione opprimente e porta via i sorrisi, anche dove non dovrebbe esistere altro. Dice siano gli ormoni, dice che serva per far venire il latte. In questo senso ha funzionato…

E’ una situazione che per quanto possano raccontartela non è mai abbastanza. Da pensare solo a te stessa ti trovi a dover dipendere in tutto e per tutto da un piccolo essere che ha bisogno di te, del tuo latte, dei tuoi sorrisi e buonumore, dell’amore viscerale, quell’esserino ti toglie e ti da e non capisci che strada prendere, se stai andando nel verso giusto, se ESISTE un verso GIUSTO oppure tutto è guidato solo dall’istinto e dal cuore. Il cuore che perdi e ritrovi a fasi alterne, il cuore che fino a prima era dedicato a te stessa, alla tua giovane vita di coppia e hai paura di non ritrovarlo più. Si, non ci sarà più in quel modo in cui era prima. Dove pensavi solo per te, per vedere gli occhi del tuo amore pieni di soddisfazione, adesso devi trovare lo spazio. Quando si dice che l’amore non si divide ma si moltiplica, esattamente questo. Ed io che (sempre con presunzione) pensavo di avere il cuore così tanto elastico da adattarsi nell’immediato, anzi…che non ci fosse nemmeno lo spazio dell’adattamento ma che fosse così, spontaneo. Invece non lo è, ti guardi allo specchio e non ti riconosci, ancora un cambiamento, ancora uno stravolgimento, stavolta non temporaneo. E la paura ti mangia, ti morde, ti assale, ti fa sentire impotente di ragionare, con freddezza, di fronte alla nuova te che hai sempre desiderato con forza. Ora ti chiedi perché. Cosa c’era di così desiderabile in tutto questo. Nell’avere un figlio.

Piangi. Piangi lacrime di sconfitta. Poi ti senti di nuovo forte, quella forza che sai di portare nel cuore e nella testa, che ti ha sempre fatto andare avanti anche di fronte a cose dalle quali pensavi di non uscire. E le lacrime si diradano, come una pioggia passeggera di questa primavera così strana. E’ tutto così strano, così FORTE, così decisamente incompatibile con il prima. Sento una linea tracciata, come se esistesse una Berenice precedente e una Berenice successiva a quel momento. Un parto, per quanto chirurgico, pur sempre un parto, una nascita, un cambiamento totale e totalizzante. Devo imparare tante cose, devo imparare tutto. Ad avere fiducia in me stessa, a confrontarmi con nottate in bianco e tutte le mie paure e OGNI MALEDETTO MINUTO si presentano davanti. E non posso dribblarle, sono lì e se le scanso si ripresentano senza pietà alcuna. Devo confrontarmi con una falsa solitudine, perché per quanto mi ostini a dire che sono SOLA, sola non lo sarò mai più. Devo sorridere, guardare in alto, vivere il presente, non correre, avere pazienza, abbandonarmi senza programmare, abbandonarmi ai pasti consumati in fretta, alla casa in disordine, alle lavatrici da fare, alla nostalgia improvvisa e alla gioia totale, lasciarmi andare a questo amore viscerale accompagnata da un compagno meraviglioso che ho accanto, senza sentirmi così tagliata via dalla mia vecchia e felice vita.

Tutto ancora è possibile. Tutto e anche di più.

E accadrà senza che io mi faccia tante altre domande.

l'amore

I piedi che mi trascineranno nella nuova vita. <3 L’amore.

 

HYBRID

standard 8 aprile 2015 9 responses

IBRIDO.
Un individuo generato dall’incrocio di due organismi.
Una macchina elettrica ma che può usare anche la benzina.
Una pianta che cresce ma non è spontanea.
Un animale, uno strumento, un essere, un genere estraneo alla natura.
Una donna, una mamma, una presunta scrittrice, una volenterosa fannullona, un’idealista, matta, molto poco furba e senza alcuna sottile malignità, un po’ arrogante, possessiva/ossessiva, sincera e pateticamente buona. Non si può essere tutte queste cose insieme. E’ vietato. Lo dice la legge del cattivo gusto, quella che impera nel mondo.

Lo dice la legge del più forte, non del più libero.

E allora vengo qui e mi rifugio. Qui dove posso scrivere anche cento, mille post uguali, parlando sempre e solo di me, perché qui, questo angolo è MIO, profondamente MIO, voluto, protetto, egoisticamente MIO, senza interferenze, accordi o necessità. O almeno questo è quello che mi illudo di pensare. Illusione o no, continuo a farlo, anche se con meno frequenza e intensità, ma rimango sempre qui, attaccata al mio semino che porto, con lentezza dentro il formicaio. Ne faccio tesoro, come se fosse la cosa più preziosa del mondo. E per me lo è.

exit

#murifiorentini …in cerca di una via d’uscita.

Una parola.
Un sospiro da sfruttare, un’idea che non si perde nelle mie (ultime) notti burrascose, un piccolo dolore al basso ventre che mi fa sentire che sei lì, mio piccolo Mirtillo. Gli occhi chiusi per far affiorare i sogni, gli occhi aperti per far fuggire ciò che non voglio.
Un “qualcosa” che vorrei raccontare, che contrasta con le gioie di questo periodo. Non mi chiedete di spiegare, tanto prima o poi lo farò, non è niente di grave. Sono tutte cose passeggere, cose rimediabili, piccole bombe che esplodono in mille scintille che poi, alla fine, sembrano quasi belle. Sono sempre la solita in fondo. Perché mi ostino a voler vedere solo il lato positivo. Perché, come già qualcuno ha affermato tempo fa…dai diamanti non nasce niente, dal letame, invece, farò nascere tutti i fiori possibili.

– piccolo inciso – Entro la prossima settimana fanno nascere Mirtillo che, se tutto va bene, dovrebbe venire fuori senza tanto sforzo. Non era ciò che desideravo, sto taglio cesareo, ma non importa. Succedono tante cose che non ci aspettiamo, questo è solo un piccolo filo d’erba che presto sarà dimenticato. Da ibrido attuale almeno, forse, una cosa sarò. Una latteria. Se non mi vedete da queste parti, sapete a chi dare la “colpa” ^_^