merito del sole
se sorrido
se la mia pelle profuma di luce
se il mio sguardo non ha paura.
ri pe ti zio ni.
vorrei non essere qui, vorrei non essere io.
ma solo per un momento.
solo per assaporare cosa vuol dire non essere me.
per gustare la diversa prospettiva delle cose.
vorrei un soffio,
un respiro caldo sul collo.
vorrei l’amore che scivola tra le dita,
presente e concreto.
vorrei che l’amore fosse un oggetto.
vorrei toccare l’amore, definirne i confini
le forme
le pose.
vorrei sentirti di nuovo qui, al tuo posto.
vorrei essere io con te.
e in nessun altro posto.
sei l’essenza dei miei pensieri
l’affanno della mia corsa
il banale scandire del tempo e delle mie parole
sei la luce che da suono ad ogni colore
il pensiero che decide ogni movimento e sapore.
svolgere le catene del tempo, aggrovigliate.
trovare in ogni nodo il senso di un sorriso
trovare in ogni spia in ogni allarme
il profumo intriso.
In questo momento, vorrei essere da un’altra parte.
Così da smettere di pensare che “noi” siamo l’unica soluzione.
Così che la disillusione di un futuro mi scivoli addosso e tutto torni ad essere possibile.
sinfonia n.1
verde scosso dal vento
la pioggia come silenzioso lamento
cupa l’espressione del mondo
stretta, incastrata nel profondo
un fagotto il mio cuore
un cristallo abbandonato
nelle curve, nel sapore
sapore di terra, di lacrime,
sorsi bagnati d’amaro.
un nuovo colore, una nuova vita
un senso vorrei tra le mie dita
invece silenzio e affanno
tormento e inspiegabile sonno.
disillusa procedo
passi senza controllo
ogni goccia è un grido
ogni goccia è un allarme
voglio confessarmi
voglio trovare musica nelle mie parole
scandita come un armonia
voglio sentire luce
voglio provare amore.
la mia mente non ha mai concepito la cattiveria, la pochezza d’animo, le ingiustizie.
altro giro altra corsa
ed è subito sera
ti svegli, con questo cielo grigio. ed è già sera.
areare il locale prima di soggiornarvi.
i capelli negli occhi pungono come spilli, tu con la tua mano li scosti.
baci vecchi, vecchie carezze, mai seppellite voglie di noi.
non si può smettere di avere bisogno di questo.
mai.
il tuo sguardo sulla mia pelle conosciuta.
ogni neo, ogni imperfezione, ogni perfezione.
scorre la vita, entra una nuova aria.
è l’aria trasparente colorata dal sole, è la sensazione di un mondo che solo noi possiamo cambiare ma per comodo lo teniamo com’è.
“An end has a start”
una canzone degli Editors si intitola proprio così. una fine ha un inizio.
questa frase può essere un pò il leitmotiv di questi miei giorni, delle ultime settimane.
la fine di una relazione malata e logorante.
la fine di una carriera universitaria brillante ma con una lunga discesa degli ultimi due anni.
a quale inizio mi porteranno questi due finali? ho bisogno di aria nuova, di respirare pulito, di passeggiare in mezzo al verde e sentirmi libera, senza prigioni o costrizioni guidate da altri e da me accettate.
in questi ultimi due anni, ma soprattutto in questi ultimi mesi, ho capito molte cose. sono cresciuta, ho messo in gioco tanto, anche cose che non avrei mai pensato di poter mettere a rischio, mi sono buttata in una situazione senza controllo e senza protezioni e sono qui ancora a pulirmi le ferite, a trovare un rimedio e una cura.
ma ho vissuto e non voglio mai privarmi di farlo.
quindi mi faccio un “in bocca al lupo” per domani e per questo nuovo inizio.
ringrazio tutte le persone che mi sono state accanto, che mi hanno incoraggiato, spinto, fatto scrivere una parola in più alla tesi. tutti sono stati fondamentali, tutti hanno contribuito, nel loro modo. grazie. siete scritti indelebilmente nel mio cuore e, anche se un giorno mi dovessi dimenticare di voi, lì dentro rimarrete sempre.