Ho la scrivania dell’ufficio piena di fogli e cose da fare.
Anche la scrivania della mia testa è nella stessa condizione.
Fogli che si affollano, appunti, pensieri, determinazione e tempo non infinito. Fogli che parlano lingue che ancora non conosco, materie da scoprire e instabili castelli di carta. Alcuni sono impilati con ordine, altri sparpagliati qua e là. Il mio lavoro è l’organizzazione, non posso perdermi proprio adesso.
Quindi macino. Macino amore con il pestello. Lo macino fino, che non vada a traverso. Che non faccia tossire
Macino al profumo di caffè, vaniglia, fragole e panna. Amori profumati e dai sapori dolci, intensi. Qui si parla sempre d’amore, di sorrisi, #solocosebelle ? Potrei parlare delle mie sconfitte quotidiane. Di ciò che vorrei fare ma non posso permettermi. Degli impegni da seguire, delle responsabilità che ho paura di disattendere, del senso di colpa che vive insieme a me e ogni tanto si risveglia, rendendomi buia anche una giornata di sole. Questo capita anche a noi ottimisti, a noi che sorridiamo, che amiamo la vita, che prendiamo il meglio da tutto e distribuiamo felicità. Capita anche se ti sforzi di vivere al massimo, di pensare sempre positivo e non farti abbattere. Capita anche se sei fortunato perché hai una famiglia incrollabile e meravigliosa, degli amici solidi, un amore grande a fianco e una creatura che si nutre e cresce con me. Capita. Oppure a volte lo faccio capitare. Tra battaglie ormonali, voglia di coccole o semplici momenti di scoramento…
Però esserci, diffondere amore nell’aria, anche solo per i pochissimi lettori che passano di qui, per chi si fa coinvolgere in questo tam-tam…è un sostegno e uno stimolo costante, che mi fa quasi dimenticare quelle lacrime amare, versate sul cuscino ieri sera.
Questo era quello che scrivevo qualche giorno fa. Poi è passato il vento, quello buono, quello che rinfresca il viso e i pensieri, fa cadere le foglie gialle (belle, ma da cambiare), rimangono le più intense e forti. Ho sentito un fruscio di voci, prima da lontano e poi sempre più vicino, una tormenta, una tormenta di abbracci, un vulcano di occhi, entusiasmo, sorriso. Nel mio post scorso scrivevo di macedonie, sabato c’è stata un intera marmellata di frutta mista, a cura delle #bloggalline adorate, un agglomerato di intrecci a dir poco interessanti (geniali, direi) che hanno dato vita ad una giornata memorabile. E come potrebbe essere altrimenti. Ogni persona porta con se qualcosa. Un dono, mille esperienze, una carezza, un racconto. Quando tante persone ricche di contenuti si riuniscono quello che ne viene fuori è difficilmente descrivibile, anche per me che faccio delle parole il mio pane quotidiano, scrivendo ovunque e in qualsiasi direzione. Se mi lascio andare quello che viene fuori è un CUORE enorme (e non tutti potrebbero essere d’accordo, vero Cran?), una forma senza senso per molti, una sequela di lettere e progetti per le quali potreste prendermi per pazza. E fino a qui niente di strano.
Mi piace essere pazza, lo dico sempre anche al mio fidanzato. E lui annuisce, ormai sconsolato.
E ai raduni si finisce per essere pazze insieme, con tutte le altre. Non ho foto che lo possono provare, ma fidatevi sulla parola. Quando ci si trova tra pazze è difficile anche scattare un CLIC! perché tutto è vorticoso, inspiegabilmente in movimento. Mi permetto di “rubare” questa foto di Miky Pisanu…lei si che ha saputo catturare le nostre splendide ore insieme! Grazie!!
Adesso sono pronta.
Ci sono settimane più o meno difficili, giorni intensi e quasi impossibili, ormoni traballanti che mi fanno stare sempre sul “chi va là”…ma le cose belle, quelle dei sogni, quelle che nascono e si sviluppano con i sogni, ci saranno sempre.
La Vostra Berry Pazza.