…caramelle, non ne voglio più.

standard 31 maggio 2011 1 response

niente zuccherini per addolcire il mio amaro.
non voglio consolazioni ne’ chiacchere.
io sola con la mia colpa, traccio linee di confine che mi rendono irraggiungibile.

i miei limiti diventano dei mondi imperscrutabili, il silenzio che buca le mie orecchie sveglia tutto il vicinato, le mosse strane del mio equilibrio mi scaraventano in terra. sempre sempre sempre.
perchè voglio scappare, perchè voglio andarmene, perchè devo sempre trovare un difetto.
e l’unica colpa di tutto è la mia.

un macigno che mi schiaccia in mezzo al cuore,
un’onda che mi trasporta e non mi lascia il tempo di ragionare, di razionalizzare, di rendere un pensiero tangibile per essere osservato, analizzato e riposto in un frammento di vita capace di assorbirlo.
ma dove sto andando, dove?
che senso ha tutto questo?
amare amare amare.
perchè significa tutto questo dolore? perchè significa accettare compromessi di cui non voglio nemmeno sentir parlare?
mi sento ridicola e impotente, mi sento al buio, che sbatto da una parete ad un’altra di un corridoio accogliente e luminoso, non so vedere, non oso vedere.

indubbiamente. indubbiamente devo farmi curare.

in salita

standard 20 maggio 2011 2 responses

cerco una strada corretta per dire le parole corrette, uso un metro, uso pochi centimetri per rimanere stabile, senza fare orli troppo lunghi.
maniche, pantaloni, girovita.
è sempre questioni di giuste misure.
quello che io riesco a dare, a fare, a osservare, a prendere, senza disturbare nessuno.
ma la soggettività delle cose, la sensibilità degli altri, non assomiglia quasi mai alla tua.

ora faccio fatica.
tanta fatica.
dopo averne fatta altra, in passato.
sono pronta, per tutto questo?