voto di sfiducia.

standard 26 aprile 2010 Leave a response

maligni, cattivi pensieri della sera.
disturberanno il mio sonno,
cancelleranno la mia pace.
non c’è fiducia nel mio sguardo
non c’è niente che possa farmi credere il contrario di ciò che penso.

that’s all folks

standard 22 aprile 2010 4 responses

stasera vi racconto una storia.
una storia cominciata sei anni fa.
che poi quasi due anni fa è cambiata.
una storia di due amici. che diventano amanti. che diventano complici.
una storia che non ha mai visto la notte, vissuta di giorno, vissuta con le porte chiuse, la bocca chiusa, il cuore chiuso.
una storia senza storia e senza futuro, di quelle che non hanno spazio e definizioni, senza obblighi e con mille parole non dette.
una storia di tormento e di logoramenti.
ma una storia piena d’amore. amore per se stessi, amore egoista, amore non costruito su “ti amo” ma sull’affetto, la stima e l’intimità.
una storia nostra, solo nostra, unica, inspiegabile.
un’amicizia con il valore aggiunto.
stasera vi racconto questa storia.
ve la racconto perchè è finita e vorrei anche io rendermene realmente conto.
pare totalmente surreale.
le mie lacrime non hanno più sapore, sono insipide e leggere. ogni cosa perde i limiti e la forma, tutto scompare.
una storia come questa non dovrebbe avere niente di scontato. invece tutto lo diventa.
le telefonate, i messaggi, uno sguardo. tutto pare ovvio, tutto pensi che ci sarà sempre.
una storia governata dalla paura, decisa dalla paura di finire chissà dove, uccisa dalla volontà di non rischiare. non rischiare a vivere, a provare emozioni, troppo troppo difficile rischiare.
una storia dove tutti e due abbiamo dato tanto, abbiamo vissuto e visto tanto, che mi ha fatto piangere, disperare. una storia per la quale abbiamo messo in gioco molto, senza rendercene conto. e ora non ce l’abbiamo più.
i rancori e la rabbia, gli occhi accecati dal sole dell’orgoglio, iniettati di sangue, di collera e di strascichi sempre troppo lunghi, pestati troppe volte.
una storia di carezze e di assenze, di presenze e di nessuna sorpresa.
indispensabile come l’aria, sapere di avere qualcosa di speciale da tenere solo per se.
qualcosa di indistruttibile.
ma che ti si sgretola tra le mani ancora prima di accorgertene. forse è per questo che amiamo la vita, per l’irripetibilità delle cose che accadono, per la loro sfuggevolezza e per quello che lasciano dopo, per la sensazione che rimane, tra i polpastrelli delle dita. un nastro che scorre, che assume le sue sfumature ma che comunque scorre. la nostra arrendevolezza lo fa scorrere più velocemente, la tenacia lo rallenta, ma lui comunque scorre.
questa irripetibilità è ciò che mi da la forza, ora, di sorridere. il pensiero che mai nessuno potrà rubarci ciò che abbiamo vissuto insieme, qualsiasi cosa sia.
una storia lunga molto tempo. che inizia con un bacio. che finisce con un abbraccio. stasera è finita così. domani non voglio sapere quello che sarà senza di lui. o con lui ma diversamente. non riesco a pensarci. allora guardo ad ora, che sono le 1.11 di notte, del 23 aprile 2010.
chiudo gli occhi. il mio cuore batte forte. le lacrime scendono senza sosta. la mia pelle è rossa e irritata. le mie mani corrono sulla tastiera per raccontare una storia che tutti conoscono. il domani senza di lui mi pare impossibile. a volte non si descrive tutto con una parola, perchè io non sono mai stata innamorata di lui. è che vivo tutto al massimo, mettendoci tutta me stessa, con l’entusiasmo di una bambina. ma l’amore è altro.
queste mie parole sono frutto di un sentimento che non si traduce in nessun modo. sono parole per ricordare di tutte le volte che abbiamo fatto l’amore,
di tutte le volte che ci siamo baciati. di tutte le volte che abbiamo litigato o sorriso insieme.
stasera vi ho raccontato una storia.
io e lui insieme, amici e complici. mi manca tantissimo, mi mancherà tantissimo.

una canzone.

standard 18 aprile 2010 1 response

una bellissima canzone che mi racconta per quello che sento stasera.

Il sottoscritto – Baustelle.

Di battaglie perse ben lontano dall’artiglieria
di proiettili sparati al cielo
di parole scritte ad un destinatario andato via
prima di averle ricevute

di avventati duelli
e di future città
di ali di cera sciolte al sole
di bugie per amore
amori senza pietà
e di mulini a vento

può cantarti il sottoscritto
vorrei darti tutto, amarti
meglio poter vivere altre vite insieme a te
potrai mai scusarmi?

di rapine in banca che non hanno avuto luogo mai
di quei non riusciti a farla franca
degli appuntamenti dati a tarda sera nei caffè
quelli che hai lasciato abbandonati

di perduti capelli
e di future realtà
di bei ricordi andati a male
di bugie per amore
amori senza pietà
e di occasioni al vento

può cantarti il sottoscritto
vorrei darti tutto, amarti
meglio poter vivere altre vite insieme a te
potrai mai scusarmi?
perchè io ti canto questo ed altro

vorrei darti tutto amarti meglio
poter vivere altre vite insieme a te
solo tu puoi perdonarmi
io ti canto questo ed altro…

http://www.youtube.com/watch?v=LTlANe8sNhk

vizio.

standard 18 aprile 2010 3 responses

il sole batte sui tetti di fronte a casa mia.
è una domenica splendente di luce.
il mio cuore è ferito, come spesso accade, perchè mi preservo da tutto ma mai abbastanza.
vorrei ascoltare una musica così forte che mi illuda di non sentire per un attimo la delusione, che mi nasconda le voci che sussurrano, sempre più forte, nelle mie orecchie. sono parole di stanchezza, di logoramento.
mi chiedo il perchè ma non ho mai una risposta convincente. non ce l’ha mai nessuno. non sono mai abbastanza le cose che posso dire per giustificare questo vizio. come chi fuma e sa che gli fa male. non ho vizi di nessun tipo ed è forse per questo che non riesco ad uscire da questo. questa scatola è chiusa e nessuno mi apre e mi porta via, io da sola non ce la faccio a liberarmi, continuo a dimenarmi ma non è abbastanza. questa stanchezza non raggiunge mai l’insufficienza, rimane sempre in equilibrio, e mi tormenta. ciò che fa sopravvivere tutto questo è la paura.
la paura muove il mondo, fa fare le cose sbagliate, acceca gli occhi e fa essere egoisti.
io ho paura di perdere un pò di me, perdendo tutto questo, un “tutto questo” di cui non posso mai parlare, perchè non si può spiegare, perchè non si può, perchè nemmeno io lo capisco e lo so gestire. e questo egoismo ci cancella ogni giorno di più, lo strascico dei nostri rancori è pesante e prima o poi chiederà il conto.
non voglio sapere come sarà il mio futuro, non ho la presunzione di prevedere niente.
so come è stato il mio ieri, dove la sofferenza è sempre passata in secondo piano di fronte ad un sorriso.
so come è il mio oggi. il questo giorno di sole. è un oggi in cui le lacrime sono aratri che solcano il mio viso, è un oggi in cui mi sento umiliata, delusa, debole, invisibile.
è un oggi in cui so che cederò al mio ieri e forse è anche questo che mi fa stare così. la mia arrendevolezza di fronte alla paura, la mia percezione delle emozioni, sempre troppo esagerata. non ho bisogno di questo, non mi merito questo.
non so perchè, allora, in questo oggi di sole, ne sono ancora così dipendente.

L’attimo fuggente.

standard 12 aprile 2010 7 responses

Mi sento come se fossi tornata a quando avevo 15 anni, che quando uscivo con un ragazzo non sapevo come fare, come comportarmi, cosa potesse essere giusto o meno.
L’insicurezza portata da tutto questo percorso di “singletudine” è pazzesca. Vorrei qualcuno che mi prendesse, mi dicesse “Facciamo così”, come fossi una marionetta in balia del mio burattinaio. Vorrei non essere troppo esagerata o troppo distaccata. Vorrei essere protagonista di una storia normale, di un amore normale, di un sentimento puro, pulito, senza sospiri di disagio e di compromessi mal celati. Vorrei uno sguardo su di me che esprima tutto, vorrei sentire il calore di un’altra pelle che mi trasmette ciò che sento io. Vorrei sentire una sintonia di intenti, di bisogni e di desideri, senza per forza essere uguali in tutto. Vorrei che la semplicità di un sorriso riscaldi la mia giornata e che guardarmi allo specchio non diventi a volte così pesante, vorrei non dover scontare delle colpe non mie e avere accanto qualcuno che si è scordato il proprio passato, che vivesse il proprio presente come una vita nuova.
Vorrei essere spensierata, libera da tutti i questi limiti che mi impediscono di essere totalmente come sono, sempre viziata dalla paura di sbagliare.
Vorrei che non esistesse il “troppo” e il “poco”, vorrei poter dare tutto quello che sento. Ci sarà qualcuno che avrà la buona volontà di prenderlo?
Non sono solo questo, ma sono anche questo. Dietro tutta questa insicurezza ci sono anche sorrisi e convinzioni più forti di qualsiasi solitudine. Ho solo voglia che qualcuno li trovi, li apprezzi e li ami.
CARPE DIEM. Voglio vivermeli tutti gli attimi, senza perderlo nemmeno uno.

stamani mi ha svegliato un tuono.

standard 11 aprile 2010 Leave a response

stamani mi ha svegliato un tuono e su per giù ho i capelli come se mi avesse preso un fulmine. dopo questi eventi atmosferici posso dire che la giornata non è iniziata proprio come avevo previsto…ma questo si sa, non accade quasi mai.
Con le previsioni sul mio umore sono quasi peggio del compianto Maurizio Mosca con il suo pendolino per le partite, non ci azzecco mai. Adesso mi ascolterò un pò di musica superipermega(stratanto) deprimente e farò una lavatrice, così da lavare via questo colore grigio dal cielo della mia stanza e dedicarmi a cose che sposteranno il barometro della mia giornata verso il sorriso:

una doccia = capelli soddisfacenti…o per lo meno sufficienti.
pulizie di casa = trovare soddisfazioni da cenerentola nel vedere brillare i fornelli.
lenzuola pulite = per pensare a quando sarà già stasera e la giornata grigia sarà alle mie spalle.

buona domenica. by a desperate housewife.

si/no.

standard 9 aprile 2010 2 responses

mi piace l’odore del cartone lucido, quello dei biscotti, quello che se lo odori ricorda gli album di figurine. mi piace svegliarmi e vedere il sole sul mio terrazzo, segno che la primavera è davvero arrivata. mi piace l’idea che oggi scriverò altre pagine della mia tesi, arrivata quasi alla fine. mi piace zuppare i biscotti nel latte, fare i dolci per rilassarmi, guardare le mie piantine grasse in adorazione. mi piace guardare i miei tatuaggi.
non mi piace di dover dormire sempre sola, con la sensazione continua di sbagliare, di perdere tempo e di perdere anche un pò me stessa. non mi piace sentirmi dire che non c’è spontaneità in quello che faccio. non mi piace che non posso sentirmi libera forse perchè sono la prima a mettermi dei limiti. non mi piace che non riesco a trovare una persona di sesso maschile che abbia il coraggio di fare ciò che dice e di dire ciò che sente.
non mi piace stare troppo in pigiama. per cui ora, vado a vestirmi. 🙂

io amo il Giappone.

standard 8 aprile 2010 Leave a response


http://singularityhub.com/2009/05/12/smart-toilets-doctors-in-your-bathroom/

Io amo il Giappone, non c’è bisogno di aggiungere altro! Sapevo dei loro bagni altamente tecnologici, con tasti dai quali accedere a musiche varie (si, si…anche per coprire “certi” rumori), con suoni “stimolanti” (pioggia, cascata d’acqua, fiume in piena…), con la tavoletta riscaldata…ma mai avrei pensato che potessero arrivare a tanto! MERAVIGLIOSO!