HURRY UP.

standard 22 dicembre 2015 6 responses

Presto che è tardi.
Corri.
Apri gli occhi.
Sveglia.
Tic tac.
Noncelafaròmai.
Mammamamamamambabbababdadadadadattatatatatata.
Si, buongiorno chicco.
Cazzooooooooo non ho sentito la sveglia!
Sono già le sette (di mattina).
Ho sonno.

Con il Bianconiglio sotto braccio inizio tutte le mie giornate. Ma manca un giorno, un solo giorno. Qualche ora di lavoro, qualche non ora di sonno, qualche lavatrice in più e ci siamo, vacanze. Vacanze da me stessa, vacanze dalla fretta (forse…), vacanze dalla sveglia del cellulare. Ma, c’è un ma. Prima delle vacanze, devo fare la valigia.

Valigia di nuvole e pensieri, quella che metto via, leggera e intensa, di un 2015 denso come la nebbia di questi giorni. Raccolgo tutte le cose che sono successe in questo anno e le metto lì, da una parte, ho bisogno di ordine. Le raccolgo come fossero margherite in uno sconfinato prato verde, in primavera. Bianche, piccole, innocenti, luminose. Fanno volume perché sono tante, ma la loro morbidezza le rende accoglienti e piacevoli al tatto. Somigliano molto al mio vaporoso vestito da sposa. Bello il mio vestito. Lo adoro. Vorrei metterlo di nuovo solo per provare quella sensazione di frizzante brulichio nello stomaco che avevo quel giorno. Entro nella valigia anche io perché ho bisogno di luce. Di profumo inebriante, di rinascita. Ho bisogno di cancellare con quel candore le mie occhiaie, fisse ed indesiderate ospiti del mio volto stanco.
Faccio la valigia e penso a ciò di cui ho bisogno, che non si può comprare, non si può barattare, non è monetizzabile e non ha forme definite.

TEMPO.

Tempo sotto forma di secondi, minuti, ore. Tempo per gustare, accarezzare e soppesare. Tempo da perdere, tempo in abbondanza, tempo relativo. Un tempo senza lancette dove godere la vita in ogni sua sfumatura boreale.
Tempo. Il tempo immateriale e ingestibile, non elastico e un po’ infame. Tempo. Del tutto diverso da una valigia dove puoi infilare le tue cose fino a farla esplodere. Tempo maledettamente corto e mai abbastanza. Perpetuo, costante, inesorabile. Vince sempre lui.
Tempo delicato. Prezioso. Ce ne dobbiamo prendere cura.
Tempo amico e nemico, bastardo e gentiluomo, illegittimo detentore delle mie giornate corte ed in affanno. Ti osanniamo, ti vogliamo, ti desideriamo più di qualsiasi attore o di qualsiasi gioiello. Ti ripetiamo, come mantra, come se bastasse per prolungare la durata delle cose belle. Se tu fossi uomo, Tempo, io sarei una moglie adultera.
Tempo. Ti bramo. Ma non posso averti come vorrei. In fondo non sei tanto diverso da tutte le altre cose necessarie della vita.

Faccio la valigia e sospiro. Mi guardo intorno, come un fermo immagine aspetto che la giostra si fermi.
Un solo attimo. Prima che sia troppo tardi per chiedere di respirare senza affanno.
E’ difficile, ma è bello anche così. Rimbalzare impazzita e carica di sonno non diminuisce la mia fortuna.
Grazie, questa vita è una cosa meravigliosa.

Auguri a tutti <3

felicità

Berenice

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Sono Berry. Donna, mamma, moglie. Scrivo, corro, lavoro, amo. Sorrido sempre e non mi basta mai.

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