IL MIO SMALTO.

standard 5 novembre 2015 13 responses

Ho grattato via lo smalto da tutte le unghie, uno smalto che non se ne voleva andare, attaccato al ricordo vicino di un giorno pieno.

Ho detto GRAZIE, tante volte. Ad ogni bacio, ad ogni sguardo, ad ogni fiore che osservavo sul mio mazzolino. Ho detto Grazie per tutto quello che ho sempre paura di non meritare, perché sempre sento un debito enorme verso tutti, per tutto.

Ho camminato sul filo del mio cambiamento, lo faccio ogni giorno per adattarmi a questa nuova vita che cresce con ricchezza e spontaneità, accanto a me. Ho sognato, respirato, voluto, desiderato, osservato. Ho vissuto.
Sono stati dei mesi pieni zeppi di cose, intensi e commoventi, folti come la chioma di un albero in primavera, che rifiorisce verso la sua nuova esistenza. Questi mesi di unione e distrazione mi sono serviti a ricaricare il mio bagaglio di energie per affrontare l’inverno. Perché diciamocelo…essere mamma non è proprio una passeggiata. Giustamente. E’ un compito articolato, di quelli stronzi e infami, che hanno insidie ovunque. Che ti basta una virgola per dimenticare il buono che hai fatto, che ti concentri tanto ma non basta mai, mai mai. Che sorridi anche quando vorresti chiudere gli occhi e dormire, almeno un paio d’ore di fila nella stessa notte. Che poi sei noiosa, perché parli sempre e solo di LUI, tuo figlio, il cuore pulsante di tutto l’amore che riesci a pensare in questo momento. Un amore che ti spezza la schiena, ti fa un po’ incavolare e commuovere, l’unico per cui faresti cose abbastanza impensabili, come mangiare dal suo cucchiaino la sua pappa sputacchiata.

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I progressi di #EliaMirtillo

E pensi di scrivere, lo sogni nelle notti non dormite, di fare come nei film. Scendere dal letto leggiadra e senza fare rumore, prendere il pc e avere la forza e le idee di comporre frasi sensate. Invece se per un malaugurato caso decidi di scedere sicuramente la tua grazia sarà quella di un elefante (addormentato) che sveglierà i pochi minuti di sonno di un piccolo malandrino capriccioso. E quindi pensi di scrivere ma non lo fai per mesi.
E non passi a leggere le tue amiche blogger ormai da troppo tempo, rimandi rimandi rimandi tutto, anche la depilazione delle gambe fino alla sera prima delle nozze, a mezzanotte, quando FORSE hai fatto quello che potevi fare per essere presentabile l’indomani.

A vedere le foto ero abbastanza presentabile, ma avrei potuto fare di meglio. Ed è un po’ quello che penso di  me stessa ogni giorno. FARE MEGLIO.
E mi arrampico sui muri del mio ottimismo, della mia infinita fortuna, del mio mondo così splendido che sembra quasi irreale. Non ho quasi niente eppure ho tutto.

Infinitamente Grazie. A tutti.

A chi era lì il 26 settembre, è stato bellissimo, la nostra festa, speciale e piena di sorrisi, proprio come desideravo che fosse.
Grazie a chi avrebbe voluto esserci ma non ha potuto, a chi passa con me ogni giorno, a chi mi sopporta e supporta anche con uno smile su whatsapp, a chi ho perso per strada, a chi ho dimenticato, ad ogni sguardo che incontro la mattina sull’autobus. Questo è il poco che posso fare. Ringraziare. Perché niente è più scontato di un grazie ma spesso dimentichiamo di dirlo.

Nonostante quanto io cerchi di dare, sarò sempre in debito con la vita per avermi fatto incontrare voi. Siete il mio smalto, quello che non si toglierà mai, nonostante le scalfiture, gli acciacchi, le separazioni e le assenze. Siete ciò a cui non rinuncio e mai rinuncerò.

Berenice

About

Sono Berry. Donna, mamma, moglie. Scrivo, corro, lavoro, amo. Sorrido sempre e non mi basta mai.

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