l’autunno dell’anima

standard 23 ottobre 2012 7 responses

Jackson, Mississippi. Anni ’60. 
Case di legno, di colore confetto, vestiti stretti in vita, con fantasie accese.
Domestiche, baby sitter, cuoche.

Avete mai visto The Help? 
Film meraviglioso. Guardatelo.

 















Guardandolo per la seconda volta mi sono accorta di come una delle protagoniste sia simile a me. Scrive, ama, si appassiona. Vive la sua epoca guardando oltre le apparenze.
Vorrei tanto tornare indietro, a volte.
Scorrere il tempo riavvolgendo la pellicola con la matita nel buco, come facevo da piccola con le musicassette.
Vivere i colori dell’autunno in un’America ferita dall’apartheid, respirare l’odore di torta al cioccolato preparata nelle strette (ma accoglienti) cucine delle “mamy”, nel loro giorno libero, prendere l’autobus con il vestito della domenica e la borsa lucida, conservata da anni nell’armadio. Giocare a bridge. Bere la coca-cola nella bottiglia di vetro. Credere che tutto sia possibile.
Amare. Amare con lentezza. Camminare per mano guardando i fiori di campo che danzano con i soffi del vento. Sussultare ad ogni bacio ricevuto. Essere invitata fuori a cena, una volta alla settimana. Guardare negli occhi come se fosse l’unico modo per comunicare.
Desiderare solitudine impossibile. Nessuna ansia da prestazione.
Amare, negli anni ’60.

Sono veramente io che sto “inneggiando” alla lentezza? (soprattutto alla luce di post come questo…)
Snocciolo (o “schiccolo”?) la melagrana e mi guardo intorno. Ogni tanto mi stupisco, ogni tanto mi innervosisco, ogni tanto cade qualche lacrima.
Intorno c’è un gran frastuono e poca calma, troppa gente e poche persone, troppi battiti artificiali e poco cuore. Sto diventando un robot anche io.
Per altro esclusivista e con poca voglia di socializzare.
Come sempre controcorrente, in un mondo che corre sempre di più e non lascia spazio che ai ritagli, ho deciso che mi farò regalare un fazzoletto con la mia iniziale, per lasciarlo cadere ai piedi del più paziente corteggiatore.

Non ho tempo per chi non ha tempo e non mi dispiaccio di questo.

Berenice

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Sono Berry. Donna, mamma, moglie. Scrivo, corro, lavoro, amo. Sorrido sempre e non mi basta mai.

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7 responses

  • “Non ho tempo per chi non ha tempo e non mi dispiaccio di questo”…….una frase lapidaria, bellissima, profonda……

  • nella lentezza c’è il segreto della velocità…

  • Mi sembra di leggere le mie emozioni nelle tue parole. Anche io mi sento controtendenza… vorrei vivere negli anni ’20, in cui un uomo regalava ancora una rosa ad una donna prima di uscirci e magari anche dopo. In cui ti invitava a ballare e si andava a ballare. In cui l’amore si trasmetteva con una poesia scritta nero su bianco e non a suoni di sms pieni di orrori ortografici. Vorrei ritrovarmi a cucinare davanti al fuoco, a riscoprire i ritmi scanditi dalla natura. Io piccola donna controcorrente, che preferisce andarsene in stalla piuttosto che essere circondata da gente superficiale. Vorrei tornare indietro, per poter guardare il mondo con gli occhi di me bambina, pieni di gioia e speranza. Un abbraccio…

    • una volta scrissi una favoletta breve, per un esame di antropologia museale, dove rivedevo le cose con gli occhi di bambina. attenti, scrutatori, pazienti ma impazienti.
      furbi.
      leggo una vena di tristezza e malinconia nelle tue parole, ma penso tu possa tranquillamente continuare a rimanere nel tuo mondo, chi ti ama…capirà!
      un abbraccione forte, sotto la pioggia di Firenze.

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