L’isola che …c’è!

standard 25 agosto 2012 13 responses

riflettete. avete mai sperato di incontrare qualcuno di impossibile, nella vostra vita, nella vostra infanzia?
lo avete mai desiderato così tanto da sognarvi la scena insistentemente fino dalla tenera età delle scuole medie, nell’ingenuità degli 11 anni, fino a portarvelo dritto dritto fino alla vostra maturità?
avete mai ricoperto la vostra stanza di foto e il vostro cuore di lacrime anche solo per credere, per un secondo, che la faccia del vostro idolo si materializzasse di fianco a voi?
io si.
per il più lungo amore della mia vita. duraturo, fedele, costante, inspiegabile.
ma soprattutto, come tutti questi amori, impossibile.
nonostante i miei (quasi) trenta anni non ho mai smesso di essere una bambina, di fronte a certe passioni.
la Juventus (e Alessandro Del Piero) e i Take That, con Mark Owen.
quello bassino.
quello biondino con la voce da papero.
quello canta ma non è il cantante e balla ma non è il ballerino.
insomma, non è che c’è bisogno di spiegare o giustificare, certi amori nascono come l’erba gramigna nei vostri amati giardini e non se ne vanno mai più.
la mia sana passione (e mi piace chiamarla così perchè non ho mai “esagerato” nel mio modo di esprimere questo innocuo amore) per lui, una decina di giorni fa, ha portato ad un incontro.
un momento, qualche istante, un soffio di vento nella vita del mondo, ma per me è stato come una luce che si è accesa, nel corridoio della mia vita, illuminando tutto il percorso che ho fatto insieme a lui e alla loro musica.
il 16 agosto, alle ore 12.15 circa, in quel di Londra, ho incontrato Mark Owen.
ho incontrato i suoi occhi, i suoi capelli color miele, il suo mondo, le sue mani sulla mia schiena, quasi indecise.
ho accartocciato il mio inglese in qualche parola idiota e l’ho fissato come uno stoccafisso appeso al banco del mercato, pieno di sale.
ho assaporato il gusto di essere lì, in quel preciso istante, di aver indovinato qualcosa nella mia vita.
appena dopo il suo saluto, ho pianto.
lacrime di gioia, di emozione, di un’attesa lunga 18 anni, lacrime di insensatezza di fronte a tutto quello che avrei voluto/potuto dire e (ovviamente) non ho detto.
ho pianto perchè ero libera.
in fondo ogni passione ci imprigiona in qualcosa, ci fa sentire bene ma allo stesso tempo vittime di un incantesimo che difficilmente sarà spezzato, se non grazie alle stesse mani di chi lo ha creato (le nostre) o alla decisione che solo un evento così importante può farlo.
si è aperto un lucchetto.
le prime parole che ho pensato sono state “ce l’ho fatta, ce l’ho fatta, ora posso seriamente pensare di amare qualcun’altro veramente” 🙂
mentre scrivo so’ che ci sarà chi ride, chi approva, chi mi crederà una sciocca.
ma questa è la mia vita ed io sono anche questa.
una bambina che piange, abbracciata alle amiche, dopo aver coronato un sogno.
dopo tutte le lacrime condivise con tutti voi durante questo 2012 volevo condividere questo momento direi quasi “tenero”, di certo non ossessivo o patetico, speciale e difficile da spiegare.
averlo accanto per quell’istante mi ha reso così felice che spero che ognuno di voi abbia l’occasione di poter esaudire un desiderio, uno di quelli così profondi e intensi che possa sprigionare questa energia e soddisfazione tali da riuscire a stare in pace con se stessi e con il mondo almeno per 24h (visto come solitamente viviamo contratti, con la paura di sorridere, di lasciarsi andare, di appassionarci a qualsiasi cosa).
io sono fortunata, posso permettermi di dire che ce l’ho fatta. sono fortunata perchè scelgo ogni giorno di amare e di appassionarmi. e questo, ogni tanto e in modi assurdi, viene ripagato.
anche se solo per quell’attimo lui è stato lì, accanto a me.
amate. non smettete mai di sperare. nel vostro Dio, nel vostro cane, che il vostro vicino di casa suoni alla porta, nel vostro lavoro, in voi stessi.
le affinità tra queste cose potreste trovarle dissonanti ma non è così.
è per questo che continuerò a tifare la mia squadra e ad amare la loro musica.
le passioni, quelle sane, belle come il sorriso di Mark che si accorge di avere la bottega dei pantaloni aperta mentre si fa le foto con me e le altre ragazze, sono le passioni che tutti dovremmo avere.
arricchiscono, fanno battere il cuore, fanno conoscere altre persone che come te le condividono e, soprattutto… ti fanno tornare bambino. senza bisogno di essere Peter Pan.

detto questo una piccola postilla: io non provo gusto nel denigrare le passioni altrui e nell’interessarmi degli insuccessi di chi non apprezzo. alimento ciò che amo ogni giorno e non cerco mai di provocare chi non la pensa come me solo per raggiungere uno scopo assurdo di considerazione, scontro e inutile perdita di tempo. 
Berenice

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Sono Berry. Donna, mamma, moglie. Scrivo, corro, lavoro, amo. Sorrido sempre e non mi basta mai.

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13 responses

  • Che storia Berry, e che sorriso! E’ fantastico!! 🙂

  • Anonymous

    Io ero con te… sono sempre con te nei tuoi momenti felici e in quelli tristi…Non posso dimenticare le tue lacrime di gioia che scendevano sulle gote mascherate da quel sorriso fanciullino che era sul tuo volto e ti faceva brillare di luce propria!!! Ho anche pianto per te,quel giorno mi hai commossa! Piangevo per te e non per Mark…perchè uno dei giorni più belli della tua vita io l’ho visto coi miei occhi, l’ho condiviso dal primo all’ultimo minuto, l’ho respirato,l’ho vissuto! ho visto le tue mille espressioni sul tuo viso, indelebili nella mia memoria! Ho combattuto con te, gioito e sofferto! E finlamente…grazie a te…ho capito che ESISTE DAVVERO QUELL’ISOLA DI PETER PAN! L’ISOLA CHE NON C’E’….ORA C’ERA, PER TE, PER NOI!!! GRAZIE AMORE GRANDE!!! e che la vita ti riservi sempre queste emozioni uniche,indescrivibili e che le parole IMPOVERISCONO di spirito e gli fanno perdere,a volte, la sua magia!

    • dal primo all’ultimo respiro sei stata lì, anche quando andavo al bagno per l’agitazione, senza sapere che quello sarebbe stato uno dei GREATEST DAY of my life! devo dire che non potevo scegliere compagnia migliore, soprattutto per la comprensione e la condivisione di questa gioia! gli amici servono a condividere e spero anche io un giorno di poter fare le stesse cose per te e di poter sorridere e commuovermi PER TE E CON TE!

    • Anonymous

      piango!!!! grazie tesoro!!! sei un’amica speciale!

  • Che storia!E il tuo sorriso nella foto dice tutto!

  • Oddio Berry, che storia bellissima!!! A me è capitato di incontrare Kim Rossi Stuart, il principe Romualdo della mia infanzia, sul tram a Roma. Purtroppo non sono riuscita ad avvicinarlo perchè, infastidito da una fan adolescente, è sceso prima. Ma non dimenticherò mai quel momento, il Principe delle fiabe di tutta un’epoca di bambina lì, davanti a me, sul tram!!

    • Oddio Kim! Che ricordi indelebili! 🙂
      Sono cose che non si possono mai dimenticare, sguardi, momenti, abbracci, profumi che ti sei solo immaginata che si trovano a pochi metri da te.
      E’ stato un momento bellissimo che mi porterò per sempre dentro al cuore. 🙂

  • Ciao Berry sono capitata per caso sul tuo blog… e non so come tra i “ti potrebbero interessare” mi è caduto l’occhio sulla tua foto con Mark!!! WOW.. che emozione incredibile, anche io lo adoravo da ragazzina… chissà che momento indescrivibile :-)!!!!

  • Mi sono commossa!!! ^_^ questo articolo è come se lo avessi scritto io!! bellissime sensazioni riaffiorate, emozioni di adolescente che quasi avevo dimenticato e che eccole qui scritte come in un diario segreto appena ritrovato. Mi manca solo l’incontro con Mark ma grazie a te è come se lo avessi avuto.
    Complimenti.
    Valentina.

  • Tuttecose vere ..adoravo e adoro i tt..mi piaceva Gary..un giorno spero di incontrarlo anche io..e penseranno di me che sono una scema..ma una scema felicissima che ha realizzato un suo sogno..ma lo haiincontrato per caso??hai concerti continuo ad andarci..e lascio i bambini a mia mamma…se non sono scema io…piacere di conoscerti…bellissima foto…racchiude tutto..

  • […] spilloni.Idoli come passione, che lo spillone sia dardo infuocato di Cupido, cecchino infallibile.Idoli, ma sono persone.Idoli come ispirazione.Idoli come tu, che mi tormenti.  Ma quando mi piace essere tormentata […]

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