senza fine…

standard 15 marzo 2012 Leave a response

non so che scrivere
nessun amico può riempirmi questo vuoto
questa felicità perduta
nessuno mai può abituarsi alla sofferenza
nessuno mai potrà riportarmi NOI
TE
L’AMORE
come faccio a lasciarti andare
come posso pensare che non mi ami più
dove sono finiti i nostri sorrisi?
pensaci, pensaci… pensaci.
stare così male, farsi tutte queste domande,
cercare la solitudine…rifiutarmi, allontanarti da me,
distruggere tutto.
magari è stata la scelta sbagliata.
non c’è una parola che possa descrivere come mi sento
quanto mi manchi
quanto vorrei tu mi amassi di nuovo
non so più chi sono
non so più niente
solo che te non ci sei
e questa vita non ha più senso.
e quando il senso tornerà ad esserci…tu non ci sarai comunque.
e noi non ci saremo mai più
e la nostra unicità sarà impossibile da ricreare.
l’uomo dei miei sogni.
era una realtà.
è tornato ad abitare nei sogni adesso.

mi guardo allo specchio

standard 14 marzo 2012 Leave a response

sono senza parole
oppure le mie parole sono state sempre troppe?
la mia solitudine
il rifiuto
sentirsi sempre esclusi
vedere il mondo che vive
i sorrisi che scorrono, sotti i tuoi occhi
la felicità che tiene per mano tutti
ma non me

come ho potuto permettermi di non accorgermi di quello che stava accadendo?
come ho potuto permetterlo?
quando tutto era recuperabile
quando bastava uno sguardo
una carezza
un sorriso
una parola

quando la buona notte era normale
splendida

e le lacrime anormali
rare

mi sento spogliata della mia vita
come se me l’avessero portata via
mi hanno strappato il sorriso
il gusto di tutto

ciò che rimane è il succo della vita
l’essenziale
senza inganno.
la realtà è questa e il dolore è lancinante.
 

post nr. 100

standard 11 marzo 2012 Leave a response

ma come si può stare così male
dalla mattina alla sera
dalla sera alla mattina
tutto questo dolore
piangere
piangere sempre
dolore per tutto
in qualsiasi parte del mio corpo

e il senso di abbandono
di solitudine
come fai a non sentirmi?
come fai a non sentire il mio dolore?
come puoi lasciarmi così
come si può stare così
dove è la fine di questa strada,
dove finisce il dolore infinito che sento dentro?

la fiducia
la sincerità
i sorrisi

mi viene voglia di gridare
nel vuoto della mia stanza
carica di tutto quello che non posso dire a nessuno
se non a chi non lo vuole più sentire.

non ce la faccio più

99

standard 11 marzo 2012 Leave a response

messa la crema sulle mani fredde
tocco le coperte e arrivano i pensieri
insieme al sonno un mix eccezionale
cerco una solitudine della quale non sono capace
ma più scappo e più capisco
che la profondità del mio dolore non la conosco nemmeno io
mai avrei pensato di saper amare così tanto
mai avrei pensato di poter immaginare una persona al mio fianco per sempre
non esiste nessun altro che vorrei
non c’è mondi che vorrei guardare 
se non accanto ai tuoi occhi
accompagnata
carezzata
accolta
tutto ciò che ho intorno mi spaventa
camminare
vivere
respirare
mi sento osservata
soffocare
lentamente in agonia
quando mai smetterò di cercarti non so
ora di certo no.

“se solo tu sapessi…”

malinconico-soft-romantica

standard 9 marzo 2012 Leave a response

penso che a volte la vita la facciamo veramente più complicata di quello che è
il mio silenzio strano
la lancetta che scorre a suo piacimento
i ricordi continui riaffiorano come un lago che prosciugandosi porta alla luce tutto quello che c’è sotto
parlare per immagini
descrivere se stessi come fossimo tutti dei quadri appesi
una mostra di anime in pasto ai critici più affamati
un soliloquio di cuori che battono
cuori aperti e soli
una mostra di sguardi 
sogni in prospettive estranee alle nostre
sconosciuti mondi lontani ma spaventosamente vicini
mi carezzano la schiena

scrivo
scrivo e non penso
scrivo e sento solo il rumore del silenzio
scrivo e sento le curve del mio umore
le giornate su
le giornate giù
sono un frammentario ricordo
montagne russe per 24h
senza conoscere nè traguardo nè distanze
ruota libera per tutto come fosse la medicina corretta
naso che cola
momento di lacrime
sempre dopo il mascara
nero che cola
matita che si adegua
candidi fazzoletti si sporcano

ancora sempre a pensare a chi non ti pensa più
voglia di scrivere ogni istante ciò che senti
voglia di capire cose che non puoi capire
che anche se te le spiegano mila e mila volte non le capirai mai
guardare negli occhi castani del tuo amore andato
sentire pungere ogni istante senza di lui
costantemente
come una rosa che non secca mai
le spine sempre graffiano
mi giro e non ci sei
mi volto e tu scompari
mi sveglio e svanisci
i sogni nemici
la vita compagna crudele
la solitudine ansia e dolore

tutto passa
niente passa
tutto scorre
niente corre

dare un contorno alla propria vita
senza nemmeno una matita
niente conferme tutto da sola come un automa viaggio dritta per la mia strada
nessuno da regole sono io che scrivo soladavantialmiocomputersenzanemmenolapunteggiaturaeglispazi

chissenefrega

questo è il mondo mio
questo è il mondo sottomarino abbandonato
questo è il colore delle mie serate
un frullato di macedonia acida e avariata
una persona dai mille perchè

tra le tue braccia
senza nessun perchè
non serve
non ora
mai

ti amo ancora così tanto
persona dal collo che sa di biscotto
non so come sia possibile
non so perchè continui a credere compatibile
il cuore tuo col mio

<3 
 

le parole non dette

standard 7 marzo 2012 1 response
in una storia lunga 365 giorni, vissuta come l’abbiamo vissuta noi, ci sono tante cose che rimangono in sospeso, tante cose nelle quali ti senti coinvolto anche se in realtà non lo sei più.
in questo mese senza di te sono scesa e risalita dagli abissi centinaia di volte, credendo sempre che poi la risalita fosse quella giusta, quella che mi avrebbe aiutato a vedere “oltre” questa sofferenza.
e invece c’è sempre qualcosa che mi fa tornare giù, forse sto salendo nel modo sbagliato?
non lo so, non so più niente. da quando mi hai lasciato mi sono crollate tutte le certezze che avevo, tutta la fiducia, l’amore, il rispetto, tutto.
la solitudine è la cosa minore.
la cosa tremenda è che si inizia a sviscerare ogni istante e ogni momento vissuto insieme, cercando segnali che non ci sono e che comunque non potevi prevedere, si inizia a ripensare a ciò che si è vissuto insieme, alla magia che sentivi nel cuore, ai sogni e ai progetti…
mi chiedo cosa è per te, ora, passato questo mese.
mi chiedo cosa senti, in quel vuoto che mi descrivevi, in quella solitudine che cercavi.
mi chiedo cosa guardi con i tuoi occhi ora, se hai capito qualcosa, raggiunto qualcosa…
farsi una ragione, “arrendersi”, darsi pace… sono cose che non so ancora come affrontare.
ci provo con la rabbia, con la tristezza, con la passione in altre cose, con la condivisione, ma non credo troverò una soluzione, non credo sia possibile farcela da soli in queste circostanze. 
avere la maturità di capire che essere aiutati non è un male ma è forse l’unica ancora che può farci rivedere la luce?
non lo so.
la certezza è che così non posso continuare, giro intorno a me stessa e vedo solo l’ombra di una persona che non c’è più.
non so se mai un giorno ci rincontreremo, se avrò la forza di guardarti negli occhi. in quel giorno vorrei sorridere, toccarmi e sentirmi presente. 
in quel giorno se mai accadrà vorrei essere al meglio.
ora ho uno strascico di dolore che chiunque mi gira intorno calpesta, facendomi solo ancora più del male.

farò del mio peggio.

standard 6 marzo 2012 Leave a response
mi sono anche posta il problema di imparare ad amare, credendo di non esserne capace.
mi sono anche preoccupata, chiesta gli errori, distrutta di domande e di mancate risposte.
io SO’ cos’è l’amore, forse dovrei imparare l’odio, il disprezzo, l’arte della menzogna.
dovrei imparare a mentire per prima a me stessa e guardarmi allo specchio senza sentire i miei occhi che mi scrutano nell’anima e nella coscienza.
questo assurdo amore mi sta succhiando via tutto, la mia linfa vitale, i miei sorrisi, i miei colori, la luce che ho sempre negli occhi. mi ha strappato via i vestiti, mi ha lasciato nuda, in mezzo ad una strada, le risate infami e le grida della cattiveria addosso.
che vergogna.
ma non per me stessa, per chi vive sulle spalle degli altri, per chi crede che sia questo il modo, la via per andare avanti. vergogna per chi continua imperterrito a farmi del male, a sputare su una cosa così bella come l’amore, come la vita.
questa vergogna mi pervade e ancora una volta si prende gioco anche di me, approfitta del mio cuore, delle mie spalle, della mia forza, dei miei flebili sorrisi. si attacca e mi sconfigge, ogni volta, distrugge a pezzettini tutto ciò che ho costruito, con fatica e pazienza, in questi dolorosi giorni.
non auguro mai il peggio e spero sempre nella felicità di chi amo.
la cosa tremenda è riconoscere di amare qualcuno che non solo disprezza l’amore ma disprezza pure te che lo ami. 
vorrei che tutti sapessero chi ho davanti, chi ho amato per un anno, chi mi ha illuso e raccontato balle. 
vorrei che tutti lo sapessero ma vorrei lo sapesse soprattutto lui.
come un’esplosione di 10 100 1000 volte più potenza del rumore del mio cuore sfracellato.

 
 

1. uno.

standard 4 marzo 2012 Leave a response

le mattine in cui mi sveglio e ricordo di averti sognato, sono il preambolo delle giornate più difficili.
se poi queste si accompagnano ad una domenica ancora di più.
se poi questa domenica è il 4 marzo, ovvero un mese dal 4 febbraio, bè… sono delle giornate proprio da dimenticare.
tra tutte le parole che fino a poco fa avrei voluto scrivere adesso me ne vengono poche.
una di queste è dire che sono libera di amarti ancora.
che ho vissuto questo mese sapendo di dover dimenticare l’amore per te, ma io posso ancora amarti.
sono libera di pensare a te, al nostro amore, a tutto quello che mi ha dato e che vorrei mi desse ancora.
sono libera di illudermi che tu possa tornare, che tu possa svegliarti e accorgerti che non puoi più stare senza di me.
sono libera di farmi del male, tanto cosa c’è da distruggere? 
quesit 30 giorni che sono passati me li sento tutti sulle spalle, minuto per minuto, ora per ora, passo dopo passo che ho fatto, senza trovare una via.
quante cose cambiano forma e contenuto in 30 giorni, la nostra camaleontica vita non smetterà mai di stupirci.
ed è per questo che mi prendo la libertà di sperare, credere, amare l’idea che tu, amore mio, possa stupirmi di nuovo.

nei tuoi occhi cerco la pace
nelle tue mani voglio porre il mio cuore
intorno alle tue braccia i miei sorrisi
nel nostro tempo spendere i nostri baci
nemmeno più un momento senza il pensiero di te
solo un frammento passato
questi giorni rimarranno
di un percorso mano nella mano
sempre più lontano.

“a thing of beauty is a joy forever” J. Keats

tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac

standard 2 marzo 2012 Leave a response
è solo tutta una questione di TEMPO?
incastri, movimenti, illusioni, sogni?
menomale che almeno questi non me li nego, ho ancora una coscienza che non mi toglie la libertà di fare l’unica cosa che in tutte le mie sofferenze (sentimentali) mi ha sempre salvato: SCRIVERE.
le serate come questa sono precisamente la copia di ciò che sempre ti immagini quando credi che rincorrere un sorriso sia tutto. la differenza sta proprio nel “rincorrere”. compagnia, costante compagnia, niente può annullare ciò che vorrei, tornando a casa.
non c’è chi amo ad aspettarmi, non c’è nessun messaggio la mattina e nessun messaggio la sera.
nessuna carezza che mi da i brividi, nessun cuore che batte in attesa del mio.
lancette dell’orologio, il tempo scorre…
il tempo scorre inesorabile, si porterà via tutto. rimarrà la sensazione indelebile di qualcosa che ha voluto lasciare il segno, ma comunque questo assurdo momento passerà.
ma è tutto così veramente passeggero? o dipende essenzialmente dalla nostra volontà di mantenere una cosa “per sempre”? 
forse non è il momento di pensarci.
è l’una e trentacinque minuti, sono stanca.
il mio cuore batte ancora.
per me, per tutte le persone straordinare che mi vogliono bene…
per lui.